Frasi Papa Francesco, aforismi citazioni e pensieri

frasi Papa Francesco

 

Le più belle frasi, citazioni, pensieri e aforismi di Papa Francesco.

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  • Non devo scandalizzarmi, perché la Chiesa è mia madre: devo guardare ai peccati e alle mancanze come guarderei ai peccati e alle mancanze di mia mamma. E quando io mi ricordo di lei, mi ricordo innanzitutto di tante cose belle e buone che ha compiuto, non tanto delle mancanze o dei suoi difetti. Una madre si difende con il cuore pieno d'amore, prima che con la parole. Mi chiedo se nel cuore di molti che entrano in questa dinamica degli scandali ci sia l'amore per la Chiesa.
  • Non cediamo al pessimismo. Non passiamo a quella amarezza che il diavolo ci porge ogni giorno.
  • [Sui problemi di sicurezza circa la sua visita a Rio de Janeirol di luglio 2013] Abbiamo avuto problemi con le ipotesi di sicurezza, la sicurezza di là, la sicurezza di qua. Ma non c'è stato un incidente in tutta Rio de Janeiro, in questi giorni: con meno sicurezza io ho potuto stare con la gente, abbracciarla, salutarli, senza macchine blindate. La sicurezza è fidarsi di un popolo, davvero c'è sempre pericolo che sia un pazzo che faccia qualcosa, ma anche c'è sempre il Signore. Mettere uno spazio blindato tra il vescovo e il popolo è una pazzia, e io preferisco avere quest'altra pazzia. Una pazzia, la vicinanza, che fa bene a tuttiSi è parlato di problemi di sicurezza a Rio de Janeiro… «Abbiamo avuto problemi con le ipotesi di sicurezza, la sicurezza di là, la sicurezza di qua. Ma non c'è stato un incidente in tutta Rio de Janeiro, in questi giorni: con meno sicurezza io ho potuto stare con la gente, abbracciarla, salutarli, senza macchine blindate. La sicurezza è fidarsi di un popolo, davvero c'è sempre pericolo che sia un pazzo che faccia qualcosa, ma anche c'è sempre il Signore. Mettere uno spazio blindato tra il vescovo e il…
  • Le "pensioni d'oro" sono un'offesa al lavoro non meno grave delle pensioni troppo povere, perché fanno sì che le diseguaglianze del tempo del lavoro diventino perenni. [28 giugno 2017, ai rappresentanti della Cisl ricevuti in udienza]
  • Internet è un dono di Dio. Può offrire maggiori possibilità di incontro e di solidarietà tra tutti.
  • Si scrive tanto della lobby gay. Io ancora non ho trovato nessuno che mi dia la carta d'identità, in Vaticano. Dicono che ce ne siano. Ma si deve distinguere il fatto che una persona è gay dal fatto di fare una lobby. Se è lobby, non tutte sono buone. Se una persona è gay e cerca il Signore e ha buona volontà, chi sono io per giudicarla? Il catechismo della Chiesa cattolica dice che queste persone non devono essere discriminate ma accolte. Il problema non è avere queste tendenze, sono fratelli, il problema è fare lobby: di questa tendenza o d'affari, lobby dei politici, lobby dei massoni, tante lobby...questo è il problema più grave.
  • Benedetto XVI è un uomo di Dio, un uomo umile che prega. Io gli voglio tanto bene. L'ultima volta che ci sono stati due o tre Papi insieme non si parlavano ma lottavano per vedere chi era il vero Papa! Sono stato tanto felice quando è stato eletto Papa, e poi abbiamo visto il suo gesto delle dimissioni, un esempio di grandezza.
  • Uscire da sé stessi è uscire anche dal recinto dell’orto dei propri convincimenti considerati inamovibili se questi rischiano di diventare un ostacolo, se chiudono l’orizzonte che è di Dio.
  • Quand'ero a Buenos Aires ho scritto un piccolo libro che si chiama “Peccato e corruzione”. Tutti siamo peccatori e sappiamo che il Signore ci è vicino e non si stanca mai di perdonare. Il problema è che il peccatore chiede perdono mentre il corrotto si stanca di chiedere perdono o dimentica come si fa. Non è capace di chiedere perdono. è molto difficile aiutare un corrotto, molto difficile, ma Dio può farlo.
  • [Sul rapporto con Benedetto XVI] Adesso abita in Vaticano e c'è chi chiede: ma non ti ingombra? Non ti rema contro? No, per me è come avere il nonno saggio in casa, il mio papà.
  • Fate come i campioni sportivi, che raggiungono alti traguardi allenandosi con umiltà e duramente ogni giorno. Il vostro programma quotidiano siano le opere di misericordia: allenatevi con entusiasmo in esse per diventare campioni di vita!
  • I sacramenti sono per la vita degli uomini e delle donne così come sono.
  • La velocità dell'informazione supera la nostra capacità di riflessione e giudizio e non permette un'espressione di sé misurata e corretta.
  • Quando non si confessa Gesù Cristo, si confessa la mondanità del diavolo, la mondanità del demonio.
  • Dobbiamo annunciare il Vangelo su ogni strada, predicando la buona notizia del Regno e curando, anche con la nostra predicazione, ogni tipo di malattia e di ferita.
  • Non devo scandalizzarmi, perché la Chiesa è mia madre: devo guardare ai peccati e alle mancanze come guarderei ai peccati e alle mancanze di mia mamma. E quando io mi ricordo di lei, mi ricordo innanzitutto di tante cose belle e buone che ha compiuto, non tanto delle mancanze o dei suoi difetti. Una madre si difende con il cuore pieno d’amore, prima che con la parole. Mi chiedo se nel cuore di molti che entrano in questa dinamica degli scandali ci sia l’amore per la Chiesa.
  • Non fidatevi di chi vi distrae dalla vera ricchezza, che siete voi, dicendovi che la vita è bella solo se si hanno molte cose; diffidate di chi vuol farvi credere che valete quando vi mascherate da forti, come gli eroi dei film, o quando portate abiti all'ultima moda.
  • Cari giovani, non accontentatevi di una vita mediocre. Lasciatevi affascinare da ciò che è vero e bello, da Dio! [Twitter, 27 gennaio 2014]
  • Fratelli e sorelle, buongiorno. Dopo il primo incontro di mercoledì scorso oggi posso rivolgere di nuovo mio saluto a tutti e sono felice di farlo di domenica, il giorno del Signore è bello per i cristiani parlarci e salutarci di domenica e oggi lo facciamo in una piazza che grazie ai media ha le dimensioni del mondo. [Primo Angelus in Piazza San Pietro, 17 marzo 2013]
  • Dare a Cesare quel che è di Cesare e a Dio quello che è di Dio. Nel Vangelo Gesù dice che pagare la tassa non è un atto di idolatria, ma un atto dovuto all'autorità terrena. Il riferimento all'immagine di Cesare, incisa nella moneta, dice che è giusto sentirsi a pieno titolo, con diritti e doveri, cittadini dello Stato.


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