Frasi Alla ricerca della felicità

frase Alla ricerca della felicitàFrasi dal film Alla ricerca della felicità.

Il film “Alla ricerca della felicità” è ispirato ad una storia realmente accaduta, che ha per protagonista Chris Gardner. Il film diretto da Gabriele Muccino è uscito nelle sale nel 2006 e vede come protagonisti un padre (interpretato Will Smith) e suo figlio, che in un grave momento di crisi economica, non smettono di lottare contro la vita per trovare finalmente la tanto sperata felicità.

Ti presentiamo una raccolta delle migliori frasi tratte dal film “Alla ricerca della felicità”:

  • Se tu sei felice io sono felice.
  • Solo uno di noi diventerà qualcuno. Questo qualcuno sarà colui che trasformerà questo in questo, ottocentomila dollari di commissioni sulle vendita.
  • Hey! Non permettere mai a nessuno di dirti che non sai fare qualcosa. Neanche a me. Ok? Se hai un sogno tu lo devi proteggere. Quando le persone non sanno fare qualcosa lo dicono a te che non la sai fare. Se vuoi qualcosa, vai e inseguila. Punto.
  • Ripensai a quando da ragazzo presi ottimo all'esame di storia, o quello che era, ed ebbi la sensazione che sarei riuscito a fare qualunque cosa nella vita e, invece, non ero riuscito a combinare niente.
  • Fu in quel momento che cominciai a pensare a Thomas Jefferson, e alla dichiarazione d'indipendenza, quando parla del diritto che abbiamo alla vita, libertà e ricerca della felicità, e ricordo di aver pensato, come sapeva di dover usare la parola ricerca. Perché la felicità è qualcosa che possiamo solo inseguire, e che forse non riusciremo mai a raggiungere, qualunque cosa facciamo, come faceva a saperlo?!
  • La cosa più importante della libertà è che ti fa scalare le montagne. Tutti noi abbiamo delle montagne da scalare; montagne che salgono ripide verso l'alto e montagne che scendono cupe e profonde.
  • Un uomo sta affogando in mare. Passa una barca e chiede all'uomo: "Ti serve aiuto?" e lui: "No, no, Dio mi salverà". Passa un'altra barca e chiede all'uomo: "Ti serve aiuto?" e lui: "No, no, Dio mi salverà". Poi l'uomo annega e va in Paradiso. L'uomo chiede quindi a Dio: "Ma perché non mi hai salvato?" e Dio: "Ma se ti ho mandato due barche a salvarti, stupido!"
  • Questa parte della mia vita, questa piccola parte della mia vita si può chiamare felicità!
  • Me lo ricordo ancora quel momento, mi sembrarono così, non lo so, tutti così felici, perché non potevo esserlo anch'io?
  • Sono stato seduto là fuori per mezz'ora cercando di trovare una storia per giustificare il fatto di essere venuto qui vestito in questo stato. E ho cercato di pensare a una storia in grado di dimostrare delle qualità che sono sicuro voi apprezziate qui, come l'essere volenterosi, essere precisi, avere un obiettivo, fare gioco di squadra, ma non m'è venuto niente in mente.
  • Chris: L'hanno scritto con la 'y', invece dovrebbe esserci una 'i' in "happiness". Christopher: è un aggettivo? Chris: No, veramente è un sostantivo. Però non è scritto bene. Christopher: "Fanculo" è scritto bene? Chris: Sì, è scritto bene ma non fa parte del motto della scuola, quindi non devi dirlo: è una parola usata dai grandi per esprimere rabbia, e... altre cose.
  • Questa piccola parte della mia vita si può chiamare stage.


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Trama del film Alla ricerca della felicità:

Tratta da wikipedia.org

Nel 1981 a San Francisco, Chris Gardner cerca di sbarcare il lunario vendendo una partita di scanner per rilevare la densità ossea, acquistata con i risparmi di una vita. Le vendite tuttavia scarseggiano: molti medici ritengono il macchinario eccessivamente costoso e tutto sommato inutile. La situazione economica si fa sempre più disperata per Chris e la sua famiglia, composta dalla moglie Linda e dal figlio Christopher.

Un giorno Chris vede un broker arrivare al posto di lavoro con la sua Ferrari e gli chiede a bruciapelo, ironicamente: “Due domande: che lavoro fa, e come si fa?”. Decide quindi di provare a diventare anche lui consulente finanziario per la stessa azienda, la Dean Witter.

La moglie, esasperata dalle privazioni, dal lavoro che grava interamente sulle sue spalle e, soprattutto, stanca di sentir parlare il marito di progetti irrealizzabili, lo lascia.

Chris entra come stagista alla Dean Witter, dove però non gli viene fornito alcuno stipendio: deve affrontare un corso non pagato della durata di sei mesi, alla fine del quale solo un aspirante broker dei venti partecipanti verrà assunto. Compito degli stagisti è contattare quanti più clienti possibile e “chiudere” il maggior numero di contratti.

Chris viene buttato fuori da casa perché non paga l’affitto; allo stesso modo, gli viene confiscata l’automobile per una serie di multe non pagate. Si trasferisce in un motel poco distante, ma il proprietario dopo settimane di inutili richieste di pagamento gli farà trovare la serratura cambiata e i suoi averi fuori dalla porta. Chris non si perde d’animo, continua imperterrito a cercare ogni giorno assieme a Christopher i soldi per mangiare e dormire, passando molte notti nei dormitori per senzatetto e addirittura nel bagno della metropolitana.

Si divide tra la vendita degli ultimi scanner rimasti, il lavoro in azienda e la cura del figlio. Alla fine del corso semestrale, gli è comunicato che è proprio lui il candidato scelto per l’assunzione. La sua gioia sarà incontenibile e potrà tornare ad avere una casa e una vita dignitosa.